La tecnica di anodizzazione è chiamata anche “Eloxal”, un’abbreviazione tedesca che sta per ossidazione elettrolitica dell’alluminio.
Il processo avviene in genere tramite corrente continua in elettroliti di acido solforico o ossalico. Durante il processo l’alluminio funge da anodo, per questo parliamo di anodizzazione.
L’alluminio subisce un’ossidazione elettrolitica formando uno strato sottile tra i 5 e i 25 µm di spessore, che protegge il metallo non nobile dalla corrosione. Per natura l’alluminio ha uno strato ossidato di soli 0,1-0,5 µm. Per ottenere tale risultato si applica per lo più il metodo con corrente continua e acido solforico.
Per applicazioni in ambito architettonico è necessario definire la classe di spessore, che dipende da standard nazionali e dall’aggressività dell’atmosfera dei singoli luoghi di destinazione. In genere si fa una distinzione tra applicazioni interne, dove lo spessore minimo dello strato è di 5 µm, e applicazioni esterne, con un minimo di 15 µm.
Collini ha ottenuto il marchio di qualità QUALANOD e si impegna pertanto a lavorare in conformità con i rigidi requisiti Qualanod. Chi detiene questo marchio è sottoposto almeno due volte l’anno a controlli da parte di un ente indipendente.
Per ottenere superfici molto decorative o un aspetto particolarmente uniforme, in fase di anodizzazione è necessario utilizzare leghe di qualità idonee all’anodizzazione.